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Matilda Mothers ProjectSynthesis (O.S.T.)

Scritto da Gianluca Livi



Cronaca di un album mai pubblicato.

La colonna sonora del film “L’ultima lezione” non è mai stata stampata su supporto fonografico, talché, l’unico modo per ascoltarla è, al momento, quello di visionare il lungometraggio. Tuttavia, copie di un Cd promozionale contenente stralci di essa furono distribuite gratuitamente alla prima del film, tenutasi il 24 maggio 2001 presso l'Università "La Sapienza" di Roma, alla presenza di varie autorità, tra cui l’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, amico personale del Prof. Federico Caffè (economista italiano, professore ordinario presso l’Università “La Sapienza” di Roma, scomparso misteriosamente a metà degli anni ’80), a cui il film è dedicato. La critica si è espressa parlando di un “piccolo-grande film” che cerca di ricostruire la vita del professore scrutandolo dal di dentro, analizzando il suo innegabile substrato morale: per il docente, infatti, “l’economia non era un’entità astratta, fatta solo di numeri e di aride cifre, ma una scienza umana che, come tale, aveva come obiettivo primario l’uomo. Di conseguenza, una scienza che non può prescindere da quei valori etici nei quali l’uomo è radicato.”. L’opera ha vinto il Globo d’oro della stampa estera in Italia, per il miglior esordio alla regia (il Golden Globe Award, va ricordato per dovere di completezza, è il riconoscimento assegnato annualmente ai migliori film e programmi televisivi della stagione. Insieme al premio Oscar per il cinema e al premio Emmy per la televisione, è il maggiore riconoscimento per chi opera nel settore dell'intrattenimento cinematografico e televisivo).


Ma torniamo alla musica: a distanza di più di dieci anni, riesco finalmente a reperire una copia del citato promo. Ma da dove spuntano i Matilda Mothers Project? Nascono agli inizi degli anni 2000 grazie all’incontro di tre musicisti, appartenenti a due band con consistenti trascorsi alle spalle: i Matilda Mothers e gli Ezra Winston. I primi, formati dal cantante Luca Rosi e dal tastierista Jean Marc Caimi, forti di tre uscite discografiche e una colonna sonora, proponevano musiche di stampo squisitamente floydiano, come peraltro suggerisce il nome del gruppo stesso (“Matilda Mother" è un brano contenuto in “The Piper at the Gates of Dawn”, album di debutto dei Pink Floyd). Ai più noti Ezra Winston, invece, spetta il merito di aver lanciato il New Progressive nazionale con un’opera prima che, uscita alla fine degli ‘80, rivaleggiò sorprendentemente con i capisaldi progressivi degli anni ‘70 (in un numero speciale della rivista Flash dedicato al progressive, il critico musicale Sandro Pallavicini inserì l’opera tra i 20 album fondamentali insieme a perle quali, tra le altre, Foxtrot, In the Court of the Crimson King, Pawn Hearts, Darwin!, Close To The Edge, Tarkus).

Orbene, l’incontro di Stefano Pontani e Paolo Lucini (entrambi in forza a questi ultimi) con Luca Rosi (dai Matilda Mothers,) dà vita a questo gruppo che, sorto nel 2000, appena un anno dopo pubblicherà la colonna sonora del già citato film. Non avendo avuto modo di visionare quest’ultimo, mi limito ad analizzare le musiche contenute nel predetto promo, il quale, come detto in apertura, contiene un estratto dell’intera colonna sonora.

Va innanzitutto precisato che ci troviamo in territorio squisitamente floydiano, talché brani come “Cardio” e “Psychedelic lesson” faranno la gioia di chi ama le sperimentazioni melodiche tipiche di “Meddle”, piuttosto che il proto-sinfonismo di “Atom Heart Mother”. Tuttavia, gli stessi brani si caratterizzano per la presenza di interessanti esaltazioni sperimentali, che, ad un ascolto attento, solo apparentemente appaiono prive di senso logico, manifestando, in realtà, un solido ed espressivo costrutto sonoro, ancorché palesato in termini minimalisti. Tutto ciò, peraltro, è presente nel brano “Mantra” in misura certamente più esasperata, grazie ad un uso sensato di strumenti inusuali, tra cui il didgeridoo.

The butterfly” si evidenzia per la sua accentuata vena liquida, fluida, a tratti scivolosa, tipica del più ispirato messaggio gilmouriano, ripreso con efficacia soltanto dai primi Porcupine Tree, tracce dei quali sono talvolta riscontrabili tra i meandri sonori del brano de quo.

Tralasciando “Healing Karma (Chilli’s dream)”, un gradevole pop che, pur evidenziando innegabili potenzialità interpretative, risulta decontestualizzato rispetto all’opera tutta, “Go” si manifesta quale episodio di più elevato spessore. Il flauto di Lucini cesella estemporanei cornici sonore che offrono all’ascoltatore un’idea di minimalismo assoluto. É un inganno sonoro, in realtà, una sorta di illusione ottica della nota musicale che persegue lo scopo di mimetizzare intenti intimistici, peraltro demoliti nel prosieguo dagli interventi di una chitarra dal suono volutamente ossidato e rugginoso. Una voce soffusa, mai invasiva, a tratti volutamente fragile, ed una produzione cristallina (le registrazioni sono state effettuate presso i “3 Fates Recording Studio”, di proprietà degli stessi Ezra Winston), vanno a sublimare un messaggio sonoro tanto inconsueto, quanto prezioso.

Concludendo, giacché l’opera merita la massima attenzione, non potrà che fare piacere apprendere che il leader del gruppo, Luca Rosi, sta curando l’uscita di una edizione expanded contenente la colonna sonora integrale. In attesa della sua uscita, stante la rarità del promo sopra recensito, non resta che visionare il film, nella consapevolezza che le belle musiche partorite dal gruppo sono certamente esaltate da recitazioni, regia e vicenda di riconosciuto spessore artistico.


PS: il predetto promo è richiedibile gratuitamente, in formato mp3, presso i 3 Fates Recording Studio, i cui recapiti sono riportati poco sotto.


Contatti:

3fatesrecstudio@tiscali.it

Tel: 066385634 - 3313690433

3 Fates Recording Studio

Via del Gelsomino, 55

00165 Roma

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